Un progetto di
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In collaborazione con
JAZZMI mette in scena, come in un incontro di pugilato, le impressioni di due ben diversi ascoltatori: uno che il jazz lo fa, il pianista Luigi Martinale; e uno che il jazz lo analizza, lo storico Claudio Sessa.
Dal primo ascolto il jazz penetra sottopelle. Come dicono le parole di uno dei suoi standard, «I’ve got you under my skin». Ma non è certo musica epidermica, e la sua ricchezza è data dalla sua natura multidimensionale. Per questo ogni ascolto di jazz è individuale, e il confronto fra le opinioni può essere acceso.
JazzRing mette in scena, come in un incontro di pugilato, le impressioni di due ben diversi ascoltatori: uno che il jazz lo fa, il pianista Luigi Martinale; e uno che il jazz lo giudica, lo storico Claudio Sessa. Proponendo al pubblico dischi e video dialogano, anche accapigliandosi, su due grandi aspetti del jazz, musica al tempo stesso di divertimento e di riflessione, “di pancia” e “di testa”, da ballare e da meditare.
